Due anni fa, quando ho cominciato a scrivere Lo spirito e l’isola, senza neanche pensarci un secondo, ho iniziato subito a scrivere il libro in terza persona. Ho sempre preferito i libri scritti in questo modo, dove l’autore è onnisciente.
Nelle ultime settimane però, dopo aver letto diversi libri (Uno tra tutti: Shantaram) scritti in prima persona, ho cambiato idea e ho cominciato a riscrivere tutto. Ebbene sì. Non so quanto tempo mi ci vorrà, ma chissà quanti si sono già trovati nella mia situazione: quella in cui, con un libro scritto al 90%, ci si accorge che, come diceva Gino Bartali “Gli è tutto da rifare”. Ma io non ho fretta e pubblicherò il mio libro quando sarò convinto che non vi saranno più modifiche da apportare.